La tradizione vuole che le migliori ricette per la festa del papà siano dei dolci. Prima di iniziare con una serie di possibili manicaretti in cucina tra cui scegliere per stupire il proprio babbo, è curioso sapere che questa festa si tiene in tutto il mondo ma che differiscono le date dei festeggiamenti: in molti paesi “cade” la terza domenica di giugno, mentre in altri – come da noi in Italia – il 19 marzo. La prima volta della festa del papà è da far risalire al 1908, negli Stati Uniti, per merito della Sonora Smart Dodd, che fu la prima persona a volere questo particolare tipo di festa. Da allora, la festa ha preso piede in tutto il mondo e nei paesi che seguono la tradizione “a stelle e strisce” si tiene – come detto prima – la terza domenica di giugno, mentre in quelli a tradizione cattolica si fa cadere il 19 marzo, giorno della Festa di San Giuseppe, papà di Gesù. Per saperne ancora di più ti rimandiamo alla pagina di Wikipedia.
Venendo a noi e alle ricette per stupire il proprio babbo, segnaliamo per prime le buonissime zeppole di San Giuseppe. Possono essere sia fritte che al forno, a seconda dei gusti, il “top” di crema pasticcera e le amare sciroppate sono il giusto completamento per una ricetta davvero sensazionale e gustosa. Una delle migliori ricette, facile da seguire, è quella di ricettedalmondo.it .
Altri due dolci sono il bignè di San Giuseppe e le frittelle di mele. I primi sono, come dice il nome, dei bignè – un po’ come quelli che si trovano in pasticceria – con del ripieno di crema pasticcera, deliziosi per concludere degnamente il pranzo o la cena di quel giorno. Una ricetta facile da seguire è su questo sito. Le seconde sono un dolce tradizionale della Toscana, ma molto diffuso un po’ in tutto il centro del nostro paese – Umbria e Lazio, ad esempio. Sono praticamente dei supplì di riso, ma dolci e con l’aggiunta di mele. Per la ricetta, puoi seguire quella su ricettedellanonna.net .
Chiudiamo con le zeppole di patate, delle ciambelle particolarmente soffici, ricoperte dallo zucchero. Sono diffuse in tutto il nostro paese e, a seconda della regione, possono essere delle forme più disparate, ma il risultato finale non cambia: bontà “a go go!”.